SaggiaMente
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Una citazione - un
verso, un proverbio, una frase celebre -
a conferma del fatto
che da sempre la poesia, la letteratura, la
filosofia, la
saggezza popolare hanno fornito
le basi della
moderna psicologia.
Donne du du du…
“Non
ti curar di loro, ma guarda e passa"
(Dante Alighieri)
Si
celebra, anche quest’anno, la festa della Donna. Mimose,
cioccolatini, pizze al femminile…
Come mai
non esiste la festa dell’Uomo? Domanda retorica, ovviamente.
A cui si può rispondere con le solite banalità.
Una
volta, avevo sette-otto anni, dissi alla nonna che volevo
tagliarmi i capelli corti con la frangetta perché le mie
compagne portavano i capelli corti con la frangetta.
La nonna
mi scrutò con quello sguardo tra il divertito e il finto
scandalizzato che conoscevo così bene e mi disse:
e perché vuoi essere uguale alle
tue compagne? Non ti piace essere “speciale”? Sei talmente
carina con i capelli così!
Lei non
lo sapeva – o forse sì? – ma aveva messo in me il piccolo
seme dell’autonomia.
Erano gli anni cinquanta, mai sentito parlare di femminismo,
e non ne avrei sentito parlare fino agli anni
dell’adolescenza. Ma non c’è più stato un momento della mia
vita in cui io non abbia rivendicato il mio diritto ad
essere quello che sono. Senza manifesti e manifestazioni.
Adeguarsi a richieste esterne dettate per lo più dalle mode
(o da lobby economiche): diventare magre, magrissime, perché
lo decidono gli stilisti, gonfiarsi o sgonfiarsi le tette o
le labbra, perché al cinema hanno successo rispettivamente
le maggiorate o le minute, scegliersi un naso sul catalogo
del chirurgo estetico come fosse un cappellino, dovrebbero
sembrare cose senza senso. Invece è diventato normale
accettare l’idea che una ragazzina si faccia regalare un
intervento per il suo compleanno.
Non sto
facendo l’elogio della bruttezza, anzi! Non rimpiango il
triste moralismo che metteva la calzamaglia nera alle
Kessler, o la trista austerità della Ninotchka di Greta
Garbo, però la bellezza e il fascino non sono fatti solo di
centimetri o chili in più o in meno. Ed è così per i signori
uomini, o no?
Perché
non vale lo stesso discorso per le donne? Perché le donne –
non tutte per fortuna - preferiscono adeguarsi, perché non
si piacciono se non piacciono a tutti, perché pretendono
un’uguaglianza che in natura non esiste.
Va
benissimo la farfallina di Belen! Non c’è nulla di immorale
nelle sue splendide gambe; andrebbero guardate come si
guarda un fiore, una montagna innevata, una nuvola luminosa.
Ma massacrarsi con la liposuzione per diventare come
lei!...
Sì, è
vero, anche gli uomini hanno cominciato ad omologarsi
passando ore nelle beauty farm e in palestra nell’illusione
di assomigliare al pelìde Achille di “Troy”. Ma è davvero
questa la strada per la parità?
Non
parliamo poi dei cliché che vogliono la donna sempre e
comunque dolce e mite, modesta e accomodante. Ci vorrebbero
decine di pagine… Il mito del
Sacrificio, soprattutto per amore, ha fatto più danni
delle guerre.
Care
donne, siate fiere di quello che siete, e
pretendete l’assoluto rispetto
per come siete, alte o basse, magre o grasse, con i capelli
lisci o ricci, tranquille o vivaci, timide o estroverse.
Allontanate con fermezza senza rimpianti chiunque cerchi di
comprimere le vostre potenzialità, siano esse la bellezza e
la gioia di vivere, o l’intelligenza e l’ironia. E siate voi
a decidere a quali dei vostri “difetti” restare affezionate:
siete pigre, puntigliose, disordinate, scontrose? Bene,
sentitevi libere di esserlo, semplicemente. Non vi
apprezzano?
Il
Virgilio dantesco direbbe: non ti
curar di loro, ma guarda e passa.
(Marzo 2012)
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