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SaggiaMente  17

 

Una citazione - un verso, un proverbio, una frase celebre -

a conferma del fatto che da sempre la poesia, la letteratura, la

filosofia, la saggezza popolare hanno fornito

le basi della moderna psicologia.

 

 

 

 

Donne du du du…

 

Non ti curar di loro, ma guarda e passa"

(Dante Alighieri)

 

 

 Si celebra, anche quest’anno, la festa della Donna. Mimose, cioccolatini, pizze al femminile…

Come mai non esiste la festa dell’Uomo? Domanda retorica, ovviamente. A cui si può rispondere con le solite banalità.

Una volta, avevo sette-otto anni, dissi alla nonna che volevo tagliarmi i capelli corti con la frangetta perché le mie compagne portavano i capelli corti con la frangetta.

La nonna mi scrutò con quello sguardo tra il divertito e  il finto scandalizzato che conoscevo così bene e mi disse: e perché vuoi essere uguale alle tue compagne? Non ti piace essere “speciale”? Sei talmente carina con i capelli così!

Lei non lo sapeva – o forse sì? – ma aveva messo in me il piccolo seme dell’autonomia. Erano gli anni cinquanta, mai sentito parlare di femminismo, e non ne avrei sentito parlare fino agli anni dell’adolescenza. Ma non c’è più stato un momento della mia vita in cui io non abbia rivendicato il mio diritto ad essere quello che sono. Senza manifesti e manifestazioni.

Adeguarsi a richieste esterne dettate per lo più dalle mode (o da lobby economiche): diventare magre, magrissime, perché lo decidono gli stilisti, gonfiarsi o sgonfiarsi le tette o le labbra, perché al cinema hanno successo rispettivamente le maggiorate o le minute, scegliersi un naso sul catalogo del chirurgo estetico come fosse un cappellino, dovrebbero sembrare cose senza senso. Invece è diventato normale accettare l’idea che una ragazzina si faccia regalare un intervento per il suo compleanno.

Non sto facendo l’elogio della bruttezza, anzi! Non rimpiango il triste moralismo che metteva la calzamaglia nera alle Kessler, o la trista austerità della Ninotchka di Greta Garbo, però la bellezza e il fascino non sono fatti solo di centimetri o chili in più o in meno. Ed è così per i signori uomini, o no?

Perché non vale lo stesso discorso per le donne? Perché le donne – non tutte per fortuna - preferiscono adeguarsi, perché non si piacciono se non piacciono a tutti, perché pretendono un’uguaglianza che in natura non esiste.

Va benissimo la farfallina di Belen! Non c’è nulla di immorale nelle sue splendide gambe; andrebbero guardate come si guarda un fiore, una montagna innevata, una nuvola luminosa. Ma massacrarsi con la liposuzione  per diventare come lei!...

Sì, è vero, anche gli uomini hanno cominciato ad omologarsi passando ore nelle beauty farm e in palestra nell’illusione di assomigliare al pelìde Achille di “Troy”. Ma è davvero questa la strada per la parità?

Non parliamo poi dei cliché che vogliono la donna sempre e comunque dolce e mite, modesta e accomodante. Ci vorrebbero decine di pagine… Il mito del Sacrificio, soprattutto per amore, ha fatto più danni delle guerre.

Care donne, siate fiere di quello che siete, e pretendete l’assoluto rispetto per come siete, alte o  basse, magre o grasse, con i capelli lisci o ricci, tranquille o vivaci, timide o estroverse. Allontanate con fermezza senza rimpianti chiunque cerchi di comprimere le vostre potenzialità, siano esse la bellezza e la gioia di vivere, o l’intelligenza e l’ironia. E siate voi a decidere a quali dei vostri “difetti” restare affezionate: siete pigre, puntigliose, disordinate, scontrose? Bene, sentitevi libere di esserlo, semplicemente. Non vi apprezzano?

Il Virgilio dantesco direbbe: non ti curar di loro, ma guarda e passa.

 

 

(Marzo  2012)

 

 

 

 

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