DolorosaMente
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La sofferenza psicologica è insita nell’uomo e va dalle gravi malattie
mentali a quelle situazioni di disagio che tutti, più o meno,
abbiamo sperimentato o di cui abbiamo
comunque sentito parlare
come stress, ansia, panico, fobie.
Bellezza e
dieta sì, ma…
Con l’avvicinarsi della bella
stagione, si ripresenta il “problema” del
corpo, questo involucro,
più o meno interessante, che tante soddisfazioni – ma anche
tanti grattacapi – può darci, almeno a quelli tra noi ben
consapevoli di non essere costituiti solo da puro spirito.
Ricominciano i masochistici e spietati esami davanti allo
specchio di signorine, signore (ed anche signori!), alla
ricerca di quel rotolino, di quel cuscinetto, ben nascosti e
quasi dimenticati sotto i pesanti abiti invernali. Nella
maggior parte dei casi, dopo il primo shock, ci si mette di
buona lena a pedalare un po’ sulla cyclette, si rinuncia a
qualche dolce o a qualche aperitivo, ci si spalma con una
piacevole e profumata crema di bellezza, e… tutti al mare!
Chi ha qualche problema un
po’ più serio, farebbe bene ad evitare il
fai-da-te – i medici non si stancano di ripeterlo
– e ad affidarsi ad un buon
dietologo. Dimagrirà forse più lentamente, ma ne
guadagnerà in salute e… buonumore. Senza contare il fatto
che ad un dimagrimento troppo rapido, segue immancabilmente
il recupero altrettanto rapido dei chili perduti. Quindi, un
po’ di pazienza, e i risultati saranno ottimi.
Tutto questo però non ha nulla a che fare con l’anoressia.
Tra il naturale desiderio di essere - e apparire! - in
piena forma, e la pervadente idea che il proprio corpo non
sia mai abbastanza bello, magro, filiforme, c’è di mezzo
quella sottilissima, a volte difficilmente percepibile,
linea che separa la normalità dalla patologia. Ma proprio
questa somiglianza con comportamenti molto diffusi e in
definitiva sani, fa sì che l’anoressia venga spesso
sottovalutata o misconosciuta.
L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento
alimentare che insorge in modo subdolo e, se non curata
correttamente, può gradualmente portare a conseguenze anche
gravissime. Colpisce adolescenti e preadolescenti (più
raramente interessa gli adulti) in prevalenza femmine, ma i
maschi non ne sono esenti ed il loro numero è in aumento.
E’
necessario pertanto saperne cogliere i
primissimi segnali. Ed
ovviamente sono i genitori chiamati a porre attenzione a
questi segnali; ma anche i nonni, gli insegnanti, e tutti
gli adulti che ruotano intorno ai giovanissimi, dovrebbero
essere capaci di riconoscere, e segnalare, alcuni
comportamenti che potrebbero preludere all’anoressia. Spesso
è il pediatra o il medico di famiglia il primo ad
interpretare correttamente certi segnali, sempre che ne sia
messo al corrente - il medico di famiglia non vive a casa
nostra - e consultato (la buona
medicina si fonda sulla collaborazione medico-paziente).
Quindi,
se vostra figlia (o figlio), o nipote, o studente:
-
presenta un crescente interesse ed un’eccessiva
attenzione al proprio peso, alla propria figura, alla
propria alimentazione
-
se, pur avendo un peso adeguato all’età e all’altezza,
comincia a lamentarsi di essere grassa/o, e a parlare
della necessità di mettersi a dieta
-
se comincia ad eliminare dai propri pasti alcuni
alimenti, ritenuti particolarmente calorici, o comincia
a saltare i pasti, o ad evitare di mangiare insieme agli
altri
-
se il suo umore, e le sue attività dipendono troppo da
come percepisce il suo aspetto fisico
-
se dedica troppo tempo ad attività fisiche molto
stancanti, al fine di consumare calorie
è il
momento di porsi in uno stato di
osservazione attenta e discreta, che non significa
allarme, ed essere pronti, se questi segnali peggiorano o
persistono più di qualche settimana, a consultare degli
specialisti per chiedere consigli sul comportamento da
adottare.
E’ bene
non aspettare troppo, ma neppure fare passi avventati.
L’anoressia nervosa è una malattia seria che, una volta
instaurata, richiede l’intervento di équipe
multidisciplinari, ed esistono ormai numerosi
centri specializzati,
pubblici e privati, in quasi tutte le città principali, a
cui è consigliabile rivolgersi fin dall’inizio, anche solo
per ottenere informazioni o rassicurazioni. Esistono inoltre
numerose associazioni
(reperibili anche su Internet) la cui finalità è appunto
quella di sensibilizzare e allertare i genitori – ma non
solo loro - su questo problema.
Un
ultimo avvertimento riguarda quei comportamenti opposti al
rifiuto di mangiare in modo sufficiente, rappresentati da
un’eccessiva attrazione per il cibo o per alcuni cibi,
grandi abbuffate, incapacità di limitarsi, con un apparente
disinteresse per le conseguenze sull’estetica o sulla salute
- bulimia - . O ancora
un’alternanza tra i due
opposti comportamenti.
Anche
questi possono essere segnali dello stesso problema, l’altra
faccia di una stessa medaglia.
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